Il Comitato di Basilea suggerisce di limitare le partecipazioni in Bitcoin delle banche
- In base alle regole riviste, le partecipazioni in criptovalute non garantite come Bitcoin e stablecoin algoritmiche sarebbero limitate a 1% del capitale di un prestatore.
- Il Comitato sta cercando commenti sui piani entro la fine di settembre e afferma che nel frattempo monitorerà il mercato in rapida evoluzione e volatile.
- Per importanti istituzioni finanziarie come JPMorgan Chase, 1% di capitale di classe 1 potrebbe essere pari a miliardi di dollari.
La proposta del Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria mira a ridurre la dipendenza delle banche dalle attività volatili e ad arginare le potenziali perdite durante i periodi di stress del mercato. Il limite si applicherebbe solo al cosiddetto capitale di classe 1 di un prestatore, le riserve di qualità più elevata che possono essere conteggiate per soddisfare i minimi regolamentari.
I nuovi piani vedrebbero le disponibilità delle banche di criptovalute non garantite limitate a 1% del loro capitale totale. Questo è visto come un modo per salvaguardare la stabilità finanziaria, poiché queste attività sono spesso altamente volatili. Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria è responsabile della fissazione di questo limite e ha pubblicato un documento di consultazione che delinea la proposta.
Questa è la seconda volta che tentano di farlo, dopo che la prima proposta è stata accolta con critiche dal settore per essere troppo restrittiva. Si spera che questi nuovi piani trovino un migliore equilibrio tra la protezione degli investitori e la possibilità per le banche di partecipare a questo mercato in crescita.
Gli istituti di credito sono tenuti a disporre di riserve di capitale che possono essere utilizzate come riserva nel caso in cui attività come i prestiti si deteriorano. Questo requisito è stato rafforzato dopo la crisi finanziaria del 2008 per evitare che un evento simile si ripeta. Inoltre, alle banche non è consentito avere un'esposizione significativa nei confronti di un'entità, in quanto ciò potrebbe portare al collasso della banca se tale entità dovesse fallire.
Nella sua consultazione, il Comitato ha affermato che le regole sulle grandi esposizioni del quadro di Basilea dovrebbero applicarsi anche alle criptovalute. Il Comitato ha osservato che queste regole sono concepite per catturare le esposizioni verso singole controparti o gruppi di controparti collegate, piuttosto che l'esposizione a un tipo di attività. Pertanto, l'applicazione di queste regole alle criptovalute significherebbe che non ci sarebbero limiti di esposizione elevati Bitcoin o altre criptovalute in cui non esiste una controparte.